domenica 22 marzo 2009

Umberto Eco sull'Espresso del marzo 2005: Embrioni alla porta del Paradiso

UN PARALLELISMO TRA LA VISIONE DI SAN TOMMASO D'AQUINO e LA VISIONE DELLA RETE DEGLI INCONSCI. QUANDO NEL FETO SI FORMA IL CERVELLO, QUESTO ENTRA A FAR PARTE DELLA RETE DEGLI INCONSCI DELL'UMANITA'; IL CHE EQUIVALE A RICEVERE L'ANIMA RAZIONALE DI SAN TOMMASO D'AQUINO.

Ricordiamo, a tal fine, una BUSTINA DI MINERVA del 2005:
Umberto Eco sull'Espresso: Embrioni alla porta del Paradiso.

È curioso il ribaltamento della posizione della Chiesa sulla vita umana rispetto alla dottrina di San Tommaso Nei giorni scorsi Giovanni Sartori, sul 'Corriere della Sera' è intervenuto in termini filosofici sulla questione degli embrioni e dell'inizio della vita, citando ampiamente la posizione detta 'creazionista' di San Tommaso d'Aquino. Si tratta di una posizione già ricordata negli ultimi tempi da alcuni autori laici (io per esempio ne avevo parlato in una Bustina del settembre 2000) ma che curiosamente non è stata mai ripresa negli ambienti fondamentalisti cattolici.
La posizione di Tommaso (che nel corso dei secoli la Chiesa non ha mai espressamente negato, condannando anzi quella opposta di Tertulliano) è la seguente: i vegetali hanno anima vegetativa, che negli animali viene assorbita dall'anima sensitiva, mentre negli esseri umani queste due funzioni vengono assorbite dall'anima razionale, che è quella che rende l'uomo dotato di intelligenza e ne fa una persona come 'sostanza individua di una natura razionale'. Tommaso ha una visione molto biologica della formazione del feto: Dio introduce l'anima solo quando il feto acquista, gradatamente, prima anima vegetativa e poi anima sensitiva. Solo a quel punto, in un corpo già formato, viene creata l'anima razionale ('Summa Theologiae', I, 90). L'embrione ha solo l'anima sensitiva ('Summa Theologiae', I, 76, 2 e I, 118, 2). Nella 'Summa contra gentiles' (II, 89) si dice che vi è una gradazione nella generazione, "a causa delle forme intermedie di cui viene dotato il feto dall'inizio sino alla sua forma finale". Ed ecco perché nel Supplemento alla 'Summa Theologiae' (80, 4) si legge questa affermazione, che oggi suona rivoluzionaria: dopo il Giudizio Universale, quando i corpi dei morti risorgeranno affinché anche la nostra carne partecipi della gloria celeste (quando già secondo Agostino rivivranno nel pieno di una bellezza e completezza adulta non solo i nati morti ma, in forma umanamente perfetta, anche gli scherzi di natura, i mutilati, i concepiti senza braccia o senza occhi), a quella 'risurrezione della carne' non parteciperanno gli embrioni. In loro non era stata ancora infusa l'anima razionale, e pertanto non sono esseri umani.
Si può dire che la Chiesa, spesso in modo lento e sotterraneo, ha cambiato tante posizioni nel corso della sua storia che potrebbe avere cambiato anche questa. Ma è singolare che qui siamo di fronte alla tacita sconfessione non di una autorità qualsiasi, ma dell'Autorità per eccellenza, della colonna portante della teologia cattolica.
Le riflessioni che nascono a questo proposito portano a conclusioni curiose. Noi sappiamo che a lungo la stessa chiesa cattolica ha resistito alla teoria dell'evoluzione, non tanto perché sembrava contrastare col racconto biblico dei sette giorni della creazione (su questo erano già d'accordo i commentatori antichi, la Bibbia parla per metafore ed espressioni poetiche, e sette giorni potrebbero anche voler dire sette milioni di anni) ma perché cancellava il salto radicale, la differenza miracolosa tra forme di vita pre-umane e l'apparizione dell'Uomo, annullava la differenza tra una scimmia, che è animale bruto, e un uomo che ha ricevuto un'anima razionale. Poi lentamente la chiesa ha non dico sostenuto ma ammesso il darwinismo purché si riconoscesse che, nella continuità della catena della vita dal primo unicellulare ad Adamo, s'inseriva una spaccatura, il momento in cui a un essere vivente viene conferita un'anima immortale. Solo i fondamentalisti protestanti (e qualche sciagurato consulente del nostro ministero della Pubblica Istruzione) hanno continuato ad avere orrore dell'ipotesi evoluzionista.
Ora la battaglia certamente neo-fondamentalista sulla pretesa difesa della vita, per cui l'embrione è già essere umano in quanto in futuro potrebbe diventarlo, sembra portare i credenti più rigorosi sulla stessa frontiera dei vecchi materialisti evoluzionisti di un tempo: non c'è frattura (quella definita da San Tommaso) nel corso dell'evoluzione dai vegetali agli animali e agli uomini, la vita ha tutta lo stesso valore. E infatti Sartori nella sua polemica si chiede se non si faccia una certa confusione tra la difesa della vita e la difesa della vita umana, perché il difendere a ogni costo la vita ovunque là dove si manifesti, in qualsiasi forma si manifesti, porterebbe a definire come omicidio non solo spargere il proprio seme a fini non fecondativi, ma anche mangiare polli e ammazzare zanzare, per non dire del rispetto dovuto ai vegetali.
Conclusione: le attuali posizioni neofondamentalistiche cattoliche non solo sono di origine protestante (che sarebbe il meno) ma portano a un appiattimento del cristianesimo su posizioni insieme materialistiche e panteistiche, e su quelle forme di panpsichismo orientale per cui certi guru viaggiano con la garza sulla bocca per non uccidere micro-organismi respirando. Non sto pronunciando giudizi di merito su una questione certamente molto delicata. Sto rilevando una curiosità storico-culturale, un curioso ribaltamento di posizioni. Dev'essere l'influenza del New Age.
L'Espresso
03/15/2005 16:00
Autore: di Umberto Eco

venerdì 20 marzo 2009

Legge ebraica, messaggio evangelico e dottrina cristiana.

Gesù Cristo era un ebreo e in quanto tale osservava, in massima parte, la legge ebraica del suo tempo.

La legge ebraica (vedi: http://spazioinwind.libero.it/popoli_antichi/Religioni/talmud-ebraismo.html )
si poteva assimilare a una specie di CODICE PENALE E CIVILE DI UNO STATO TEOCRATICO.

E' lecito, quindi, porsi una domanda:

Quanto sono stati rigorosi gli evangelisti nell'interpretare e nel distinguere il VERO MESSAGGIO EVANGELICO dalla LEGGE EBRAICA, che Cristo, in quanto ebreo, osservava?

Ovvero, visto che le leggi, in tutti gli stati sono soggette a revisioni ed aggiornamenti, e che spesso vengono elaborate per contenere abusi e regolamentare dei fenomeni (ad esempio nei matrimoni, adulteri, stabilità delle famiglie, doveri verso i figli, circoncisione, etc,), quanti di queste leggi di REGOLAMENTAZIONE E CONTENIMENTO CIVILE sono state scambiate per LEGGI DIVINE?

Cerchiamo di usare il PRIMATO DELLA RAGIONE per meglio distinguere le LEGGI DIVINE (contenute nel messaggio evangelico) da quelle penali e civili di uno stato teocratico.

giovedì 19 marzo 2009

ECUMENISMO E RAGIONE

Il termine ecumenismo indica il movimento che tende a riavvicinare e a riunire tutti i fedeli cristiani e quelli delle diverse Chiese. Il punto di partenza è la comune fede nella Trinità: in Dio Padre, in Gesù Cristo Figlio e in Dio Spirito Santo. La parola deriva dal termine greco oikouméne, che indica in origine la parte abitata della Terra; la scelta indica come una sorta di indirizzo nella ricerca di una sempre più stretta collaborazione e comunione tra le varie chiese cristiane che abitano il mondo.

Presso la Santa Sede esiste il Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani, la cui funzione è duplice:

Promuovere nella Chiesa cattolica un autentico spirito ecumenico, in linea con il decreto Unitatis redintegratio del Concilio Vaticano II e sviluppare il dialogo e la collaborazione con le altre chiese cristiane.

Già nel discorso di Ratisblona, papa Benedetto XVI aveva posto l'accento sulla RAGIONE UMANA, che ci fa ad immagine e somiglianza di Dio; e recentemente nella sua visita nel Camerum, ha ripreso anche il discorso sulla ragionevolezza delle religioni:

"Oggi - ha detto ai musulmani - un compito particolarmente urgente della religione è di rendere manifesto il vasto potenziale della ragione umana, che è essa stessa un dono di Dio ed è elevata mediante la rivelazione e la fede".

"In una critica implicita al fondamentalismo che caratterizza l'Islam in altre zone dell'Africa, Benedetto XVI ha rimarcato: "in realtà religione e ragione si sostengono a vicenda, dal momento che la religione è purificata e strutturata dalla ragione e il pieno ptenziale della ragione viene liberato mediante la rivelazione e la fede". "In questo modo - ha concluso - una religione genuina allarga l'orizzonte della comprensione umana e sta alla base di ogni autentica cultura umana. Essa rifiuta tutte le forme di violenza e di totalitarismo".

In questo ambito, si può inserire la forma di Cristianesimo del nuovo sistema filosofico (vedi www.nuoveteorie-calos.it, che riconosce la Trinità Cristiana, Cristo come LOGOS di Dio venuto sulla terra per accellerare l'altruismo sociale, e lo Spirito Santo che opera nell'influenzare le nostre coscienze e i nostri inconsci, in competizione con il MALE). Una forma di Cristianesimo che pone in primo piano assoluto la RAGIONE UMANA e può candidarsi a recuperare BUONA PARTE DEI CRISTIANI che negli ultimi anni e sempre più non credono nella METAFISICA ELLENISTICA e NEL DOGMATISMO.

Anche questa una forma di ECUMENISMO da portare avanti.

sabato 7 marzo 2009

UN CONFRONTO INTERROTTO.

VIENE QUI RIPORTATA UNA RISPOSTA (6 Marzo 2009, ore 14,28) RELATIVA AL BLOG DEL PROF. TOMMASO SCANDROGLIO, docente di Filosofia del Diritto dell’Università Europea di Roma, nonchè scrittore e giornalista
(dal BLOG:
http://veritaevita.blogspot.com/2009/03/effetto-domino.html
INTERVENTO CHE I GESTORI DEL BLOG, PRESUMIBILMENTE PER ORDINI DALL’ALTO HANNO CANCELLATO circa verso le ore 20,30 dello stesso giorno, dopo che lo avevano letto centinaia di utenti).

Chiarissimo Prof. Tommaso Scandroglio.
Il messaggio evangelico è un messaggio di speranza, e in primo luogo di speranza verso il prossimo. Qualcuno afferma che l’altruismo sociale nell’umanità sia in aumento (mai come in passato vi sono organizzazioni non governative, ambientaliste, contro la pena di morte, umanitarie, etc.; poi iniziative di raccolta di fondi per varie motivazioni caritatevoli, o per ricerca (tipo Telethon): e non per questo, necessariamente cristiane o confessionali). Si assiste, parimenti, a una insofferenza verso i dogmi (si tende cioè a non accettare qualcosa solo perché l’ha detta una presunta autorità filosofica o teologica). Qualche tempo fa chiesero a Martin Rees, considerato uno dei più grandi astrofisici viventi, se credeva in Dio, e la sua risposta fu “Sono affascinato dalle meraviglie del cosmo; ma non ho nessuna fede in un particolare DOGMA. Non sono sicuro di credere in Dio, ma vado in Chiesa”. E questo tipo di atteggiamento si stava allargando, in passato, a macchia d’olio, nelle persone intellettuali; ma con la restaurazione in atto nella chiesa cattolica, si sta ottenendo l’effetto opposto.
Nel vangelo di San Matteo vi è scritto:
“Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. Molti mi diranno in quel giorno: Signore, Signore, non abbiamo noi profetato nel tuo nome e cacciato demòni nel tuo nome e compiuto molti miracoli nel tuo nome? Io però dichiarerò loro: Non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, voi operatori di iniquità.”

Le neuroscienze stanno dimostrando sempre più, si veda la NEURO ETICA di Antonio Damasco, che negli esseri umani è innata una forma di saper distinguere il male dal bene (o meglio l’egoismo individuale dall’altruismo sociale).
Da una analisi di interventi dei blog sul corriere della sera e sulla repubblica, si è notato che la stragrande maggioranza di coloro che davano ragione a B. Englaro erano gli stessi che difendevano le ragioni dei palestinesi contro l’occupazione israeliana.
E’ da chiedersi, quindi, perché la maggioranza dei cittadini europei è favorevole all’aborto prima dei tre mesi e a considerare la vita vegetativa irreversibile come morte della persona.
Forse il nostro inconscio interpreta meglio della nostra coscienza le LEGGI MORALI NATURALI, se mai ci siano; a patto che ci si svincoli da dogmatismi religiosi o filosofici (come nel caso italiano con forte influenza della chiesa cattolica).
Chi conosce bene la matematica, la fisica e la chimica, sa che i DOGMI esistono solo in matematica, e non esistono assolutamente in fisica, almeno per ora; e riporto a titolo esemplificativo la fisica di Newton, la relatività di Einstein e la meccanica quantistica, che valgono con sufficiente APPROSSIMAZIONE nel loro specifico ambito (classico, interplanetario e subatomico). Se qualcuno volesse estrapolare la fisica di Newton all’infinitamente grande o all’infinitamente piccolo, si accorgerebbe che le leggi non valgono più; e viceversa. Gli scienziati sono in attesa di una meccanica gravitazionale a QUANTI ancora da scoprire, che forse unificherà le altre leggi fisiche; e a detta di Roger Penrose, e di altri grandi scienziati, tra cui diversi premi Nobel, ci spiegherà anche il FUNZIONAMENTO DELLA COSCIENZA UMANA, dell’INTUITO UMANO e dell’INCONSCIO (materie legittime del campo scientifico).
La stragrande maggioranza dei filosofi, invece, ha la pretesa di ESTRAPOLARE leggi approssimate locali (per loro dogmatiche) a casi in cui queste verifiche non possono essere effettuate: E qui sta il loro limite da una parte e il rifiuto da parte di persone razionali (ma anche altruiste e caritatevoli) nel constatare che anche nel caso della bambina brasiliana di nove anni incinta di due gemelli, violentata dal padrigno, IL DOGMA CATTOLICO prescriveva che morisse, quasi sicuramente, nel parto.
Per alcuni, in natura, l’unica cosa certa è L’ISTINTO FONDAMENTALE di tutti gli organismi biologici a riprodurre i propri geni (da questo istinto fondamentale deriva l’egoismo individuale (IL MALE) e l’altruismo sociale (IL BENE), perché la natura ha sperimentato che la collettività ha più possibilità di sopravvivenza e di ambientazione). Bisogna sottolineare, che anche papa Benedetto XVI, in una sua omelia, aveva affermato, partendo ovviamente da altri basi teologiche, che il MALE è l’egoismo individuale e il BENE è l’altruismo sociale.
Non ci si può esimere di fare un’ultima considerazione: In piena globalizzazione, non possiamo pretendere che l’Italia si isoli dal resto dell’EUROPA e del mondo: Le battaglie, oggi, hanno un senso in ambito Europeo o mondiale, altrimenti sono solo illusorie, in quanto temporanee.

Ing. Riccardo Calantropio