martedì 5 ottobre 2010
La grande intelligenza collettiva dei piccoli gruppi
Da un articolo di LE SCIENZE del 04/10/2010:
Se un gruppo coopera bene, può sfruttare un sovrappiù di intelligenza che eccede le capacità dei suoi singoli membri. A stabilirlo è uno studio condotto da ricercatori del MIT, della Carnegie Mellon University, e della Union College, che firmano in proposito un articolo pubblicato su Science, nel quale si mostra anche che la tendenza a cooperare con efficacia è di fatto legata al numero di donne che sono presenti nel gruppo.
"Abbiamo voluto controllare l'ipotesi che i gruppi in quanto tali, al pari degli individui, hanno una consistente capacità di affrontare differenti tipi di compiti", ha detto Anita Williams Woolley, prima firmataria dell'articolo. "E la nostra ipotesi è stata confermata. Abbiamo trovato che esiste un'efficacia generale, un'intelligenza collettiva di gruppo, che è predittiva delle prestazioni del gruppo in molte situazioni".
Questa intelligenza collettiva, sostengono i ricercatori, è strettamente legata alla capacità di sviluppare una buona cooperazione: gruppi i cui membri avevano più elevati livelli di "sensibilità sociale" erano quelli che mostravano una più elevata intelligenza collettiva.
"La sensibilità sociale ha a che fare con la capacità dei membri del gruppo di percepire le emozioni di ciascun altro membro del gruppo. Così, nei gruppi in cui vi era una persona dominante, il gruppo aveva un'intelligenza collettiva inferiore rispetto a quelli in cui i rapporti di conversazione erano distribuiti in modo più uniforme", osservano i ricercatori. In generale, inoltre, i gruppi che contenevano più donne mostravano una maggiore sensibilità sociale e una maggiore intelligenza collettiva di quelli con meno donne.
Per arrivare alle loro conclusioni, i ricercatori hanno condotto una serie di studi su 699 soggetti suddivisi in gruppi che comprendevano da due a cinque persone. I gruppi lavoravano su una serie di problemi che andavano da puzzle visivi a negoziazioni, da brainstorming a giochi di ruolo di varia complessità.
Dall'esame dei risultati e dei singoli soggetti i ricercatori hanno stimato che l'intelligenza collettiva poteva rendere conto di circa il 40 per cento delle variazioni nelle performance dei diversi gruppi in un'ampia varietà di compiti. Le prestazioni del gruppo non apparivano infatti determinate in primo luogo dalle capacità individuali dei suoi membri: l'intelligenza massima e quella media di un gruppo non risultava predittiva delle prestazioni del gruppo. (gg)----------------
Tutto questo, ha nostro avviso, è un ulteriore indizio del funzionamento della RETE DEGLI INCONSCI da noi teorizzato. Vedi: www.inconsci.blogspot.com
Gia sappiamo che (vedi il nostro POST: http://nuoveteorie.blogspot.com/2009/06/lintelligenza-e-i-domini-di-conoscenza.html)
l'uomo si è evoluto in modo intellettivo molto più delle scimmie perchè soltanto noi siamo in grado di combinare pensieri derivati da diversi domini della conoscenza per creare nuove rappresentazioni del mondo e trovare nuove soluzioni ai problemi. Un esempio limite è dato dal genio multidisciplinare di Leonardo da Vinci.
Se ora immaginiamo che in un gruppo affiatato e dotato di elevati livelli di "sensibilità sociale", gli inconsci si mettano in comunicazione tra di loro e possono confrontare le singole conoscenze dei domini di ciascun individuo, è chiaro che le probabilità di trovare nuove soluzioni salgono di molto (un parallelismo tra un computer server che si serve dei dati di singoli più computer per trovare le soluzioni migliori). Se invece prevale un inconscio dominante, questo libero scambio emotivo (e quindi inconscio) non avviene. La presenza delle donne accentua poi lo stato di emotività sia per componenti sessuali inconsce, ma anche tra donne stesse, già geneticamente più predisposte a cooperare, a differenza degli individualismi maschili (e mi riferisco alle eredità sinaptiche dei tempi dei cacciatori-raccoglitori, quando le donne rimanevano, tutte insieme, nell'accampamento)
Questo meccanismo molto probabilmente è alla base delle grandi RIVELAZIONI ed ILLUMINAZIONI che certe persone ricevono nel loro inconscio (Gli antichi maestri induisti,Tao, Buddha, Mosè, Zaratustra, Mani, Maometto, Jung, etc.). Queste sono il frutto di interazioni inconsce di molte persone (anche interi popoli) che sfruttano le singole conoscenze e le elaborano collettivamente in nuove visioni della realtà. Così si spiega la molteplicità delle migliaia di religioni e di culti esoterici, spesso con insegnamenti contrastanti, ma in ogni caso diversi. In questa visione si inserisce anche il nostro nuovo sistema filosofico della RETE DEGLI INCONSCI, frutto delle ultime conoscenze scientifiche e di millennari insegnamenti considerati spirituali. Ai tempi delle pseudo-illuminazioni e pseudo-rivelazioni del passato, non erano importanti i contrasti tra scienza e religione, perchè giudicati operanti su piani diversi. Oggi, invece, una visione alternativa della realtà, per essere più convincente e condivisa, necessita anche della mancanza di questi contrasti. Naturalmente, le precedenti visioni della realtà erano frutto di elaborazioni di domini di conoscenze collettivi più limitati.
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