giovedì 19 marzo 2009

ECUMENISMO E RAGIONE

Il termine ecumenismo indica il movimento che tende a riavvicinare e a riunire tutti i fedeli cristiani e quelli delle diverse Chiese. Il punto di partenza è la comune fede nella Trinità: in Dio Padre, in Gesù Cristo Figlio e in Dio Spirito Santo. La parola deriva dal termine greco oikouméne, che indica in origine la parte abitata della Terra; la scelta indica come una sorta di indirizzo nella ricerca di una sempre più stretta collaborazione e comunione tra le varie chiese cristiane che abitano il mondo.

Presso la Santa Sede esiste il Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani, la cui funzione è duplice:

Promuovere nella Chiesa cattolica un autentico spirito ecumenico, in linea con il decreto Unitatis redintegratio del Concilio Vaticano II e sviluppare il dialogo e la collaborazione con le altre chiese cristiane.

Già nel discorso di Ratisblona, papa Benedetto XVI aveva posto l'accento sulla RAGIONE UMANA, che ci fa ad immagine e somiglianza di Dio; e recentemente nella sua visita nel Camerum, ha ripreso anche il discorso sulla ragionevolezza delle religioni:

"Oggi - ha detto ai musulmani - un compito particolarmente urgente della religione è di rendere manifesto il vasto potenziale della ragione umana, che è essa stessa un dono di Dio ed è elevata mediante la rivelazione e la fede".

"In una critica implicita al fondamentalismo che caratterizza l'Islam in altre zone dell'Africa, Benedetto XVI ha rimarcato: "in realtà religione e ragione si sostengono a vicenda, dal momento che la religione è purificata e strutturata dalla ragione e il pieno ptenziale della ragione viene liberato mediante la rivelazione e la fede". "In questo modo - ha concluso - una religione genuina allarga l'orizzonte della comprensione umana e sta alla base di ogni autentica cultura umana. Essa rifiuta tutte le forme di violenza e di totalitarismo".

In questo ambito, si può inserire la forma di Cristianesimo del nuovo sistema filosofico (vedi www.nuoveteorie-calos.it, che riconosce la Trinità Cristiana, Cristo come LOGOS di Dio venuto sulla terra per accellerare l'altruismo sociale, e lo Spirito Santo che opera nell'influenzare le nostre coscienze e i nostri inconsci, in competizione con il MALE). Una forma di Cristianesimo che pone in primo piano assoluto la RAGIONE UMANA e può candidarsi a recuperare BUONA PARTE DEI CRISTIANI che negli ultimi anni e sempre più non credono nella METAFISICA ELLENISTICA e NEL DOGMATISMO.

Anche questa una forma di ECUMENISMO da portare avanti.

1 commento:

  1. Molti sono propensi ad affermare che la VERITA' è come un diamante dalle mille facce, di cui ognuno ha colto ed interpretato un aspetto.

    Sotto questa visione, ritengo che papa Benedetto XVI ha colto ed interpretato saggiamente il primato della RAGIONE nell'interpretazione delle religioni e della vita. Probabilmente non ha interpretato correttamente molte altre questioni di verità.

    Dal sito:
    http://www.zenit.org/article-749?l=italian

    che riporta il testo integrale del discorso del papa (lectio magistralis sul tema “Fede, ragione e università. Ricordi e riflessioni”), estraiamo i seguenti passaggi:

    ""Dio non si compiace del sangue - egli dice -, non agire secondo ragione, “σὺν λόγω”, è contrario alla natura di Dio. La fede è frutto dell'anima, non del corpo. Chi quindi vuole condurre qualcuno alla fede ha bisogno della capacità di parlare bene e di ragionare correttamente, non invece della violenza e della minaccia… Per convincere un'anima ragionevole non è necessario disporre né del proprio braccio, né di strumenti per colpire né di qualunque altro mezzo con cui si possa minacciare una persona di morte…"

    "A questo puntosi apre, nella comprensione di Dio e quindi nella realizzazione concreta della religione, un dilemma che oggi ci sfida in modo molto diretto. La convinzione che agire contro la ragione sia in contraddizione con la natura di Dio, è soltanto un pensiero greco o vale sempre e per se stesso? Io penso che in questo punto si manifesti la profonda concordanza tra ciò che è greco nel senso migliore e ciò che è fede in Dio sul fondamento della Bibbia. Modificando il primo versetto del Libro della Genesi, il primo versetto dell’intera Sacra Scrittura, Giovanni ha iniziato il prologo del suo Vangelo con le parole: "In principio era il λόγος"."

    "È questa proprio la stessa parola che usa l'imperatore: Dio agisce “σὺν λόγω”, con logos. Logos significa insieme ragione e parola – una ragione che è creatrice e capace di comunicarsi ma, appunto, come ragione. Giovanni con ciò ci ha donato la parola conclusiva sul concetto biblico di Dio, la parola in cui tutte le vie spesso faticose e tortuose della fede biblica raggiungono la loro meta, trovano la loro sintesi. In principio era il logos, e il logos è Dio, ci dice l'evangelista. L'incontro tra il messaggio biblico e il pensiero greco non era un semplice caso. La visione di san Paolo, davanti al quale si erano chiuse le vie dell'Asia e che, in sogno, vide un Macedone e sentì la sua supplica: "Passa in Macedonia e aiutaci!" (cfr At 16,6-10) – questa visione può essere interpretata come una "condensazione" della necessità intrinseca di un avvicinamento tra la fede biblica e l'interrogarsi greco."

    E più avanti, nel discorso, invece dice (QUALCOSA IN CUI NON TUTTI CORCORDANO):
    Questo concetto moderno della ragione si basa, per dirla in breve, su una sintesi tra platonismo (cartesianismo) ed empirismo, che il successo tecnico ha confermato. Da una parte si presuppone la STRUTTURA METEMATICA DELLA MATERIA, la sua per così dire razionalità intrinseca, che rende possibile comprenderla ed usarla nella sua efficacia operativa: questo presupposto di fondo è, per così dire, l'elemento platonico nel concetto moderno della natura. Dall'altra parte, si tratta della utilizzabilità funzionale della natura per i nostri scopi, dove solo la possibilità di controllare verità o falsità mediante l'esperimento fornisce la certezza decisiva. Il peso tra i due poli può, a seconda delle circostanze, stare più dall'una o più dall'altra parte. Un pensatore così strettamente positivista come J. Monod si è dichiarato convinto platonico."

    IN REALTA' LE LEGGI FISICHE CHE OGGI CONOSCIAMO solo APPARENTEMENTE SONO MATEMATICHE; IN REALTA' SONO APPROSSIMATE E VALGONO CIASCUNA LOCALMENTE E NEL LORO AMBITO (ad esempio fisica classica di Newton, Relatività di Einstein e meccanica quantistica).

    ECCO ALLORA IL PUNTO CHIAVE: GIUSTO IL PRIMATO DELLA RAGIONE o RAZIONALITA', ERRATO IL PLATONISMO, ALLA LUCE DI TUTTE LE RECENTI SCOPERTE SCIENTIFICHE (biologia, neuroscienze, psicosomatica, scienza della coscienza, fisica, meccanica quantistica, etc.)

    Ing. Riccardo Calantropio

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